mercoledì 11 marzo 2009

Le parole della radio

Io amo la radio, la ascolto per ore ed ore quando posso, mi piace avere la possibilità di ascoltare qualcuno che mi parla di cose nuove e allo stesso tempo poter svolgere qualche piccola attività.

Adoro i programmi culturali e di intrattenimento in cui si parla di musica, di cinema di letteratura e seguo con attenzione i programmi di approfondimento e i TGR.

Notavo come non avendo il supporto delle immagini le parole della radio sono più precise, più ricche e scelte con cura rispetto a quelle, per esempio, utilizzate in televisione. I radio giornali, nello specifico, condensano in pochi minuti molte informazioni, ma il risultato non è mai caotico.

Le notizie vengono date seguendo un preciso schema logico, il gergo cambia a seconda dell'argomento e, invece di essere piatto e sempre uguale come quello televisivo, si arricchisce di volta in volta di sfumature e di toni in sintonia con gli aggiornamenti da comunicare.

Una lingua, quella della radio, che sembra ormai essere d'altri tempi e che rischia di essere travolta da cambiamenti e modalità che non la riguardano. Speriamo che abbia la forza e la costanza di mantenersi integra perché il suo valore è davvero apprezzabile.

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