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mercoledì 11 marzo 2009

Le parole della radio

Io amo la radio, la ascolto per ore ed ore quando posso, mi piace avere la possibilità di ascoltare qualcuno che mi parla di cose nuove e allo stesso tempo poter svolgere qualche piccola attività.

Adoro i programmi culturali e di intrattenimento in cui si parla di musica, di cinema di letteratura e seguo con attenzione i programmi di approfondimento e i TGR.

Notavo come non avendo il supporto delle immagini le parole della radio sono più precise, più ricche e scelte con cura rispetto a quelle, per esempio, utilizzate in televisione. I radio giornali, nello specifico, condensano in pochi minuti molte informazioni, ma il risultato non è mai caotico.

Le notizie vengono date seguendo un preciso schema logico, il gergo cambia a seconda dell'argomento e, invece di essere piatto e sempre uguale come quello televisivo, si arricchisce di volta in volta di sfumature e di toni in sintonia con gli aggiornamenti da comunicare.

Una lingua, quella della radio, che sembra ormai essere d'altri tempi e che rischia di essere travolta da cambiamenti e modalità che non la riguardano. Speriamo che abbia la forza e la costanza di mantenersi integra perché il suo valore è davvero apprezzabile.

martedì 24 febbraio 2009

Internet secondo Alberoni

Alberoni ieri ci è andato giù duro.

Decisamente troppo duro per essere condivisibile.
Se da un lato si può anche concordare col fatto che gli adolescenti di oggi navigano troppo in internet e sono troppo coinvolti dai fenomeni negativi della rete, soprattutto la viralità dei video su YouTube; dall’altro non si può accettare l’associazione fra le droghe e internet.

L’impressione che ne ho io è che ciclicamente c’è bisogno di trovare un capro espiatorio. I giovani non hanno mai dei valori e delle radici, tranne quando cominciano a crescere.
Le generazioni di adulti di oggi sono quelle che negli anni ’60 e ’70 vivevano al grido di sesso, droga e rock ’n’roll e che oggi si sono magicamente trasformati in insegnanti di morale (si badi bene che non ho nulla in contrario alle grida degli hippy, la frase serve solo a evidenziare un contrasto).

Ma perché i giovani devono sempre essere criticati soltanto perché sperimentano degli strumenti e delle situazioni che ai tempi dei loro genitori non esistevano? Fino a qualche anno fa la grande nemica era la televisione, ora il nemico da combattere è diventato il web. Tra un po’ si dirà addirittura che la TV è più educativa di internet. Ma insomma, dove arriveremo?

E’ normale che i giovani sperimentino, è anche più che normale che sollevino dei gran polveroni, ma da qui a dire che sono i mezzi e gli strumenti che utilizzano a spingerli a fare certe cose… beh, ce ne vuole.

Internet è sicuramente un mezzo di comunicazione veloce e che favorisce la condivisione, delle cose brutte, ma allo stesso modo di quelle belle, di cui solitamente si evita di parlare.
E allora invece di demonizzarlo, questo web, utilizziamolo per dar notizia delle cose positive che ci aiuta a costruire. Parliamo della conoscenza che si riesce a condividere, dell’accesso semplificato alle informazioni, della possibilità di ottimizzare i tempi e di risparmiare sugli spostamenti.
Parliamo di tutto questo e cerchiamo di creare un mondo internet positivo e pieno di esempi da seguire.

venerdì 6 febbraio 2009

Auto verdi

Ieri sera mi è capitato di stare per qualche minuto davanti a quell’elettrodomestico rettangolare, che di solito si tiene in salotto o in cucina, e attorno al quale sembra girare la vita di ogni famiglia soprattutto durante i pasti: la TV.
Pur occupandomi di comunicazione non amo particolarmente questo mezzo, non tanto per le sue caratteristiche e potenzialità, quanto per la scarsa qualità dei contenuti.

Ad ogni modo ieri sera ci sono capitata davanti e ho notato un cambiamento. Ho visto due spot che reclamizzavano due modelli di auto differenti, ma il punto sul quale facevano leva era lo stesso: l’ecologia.
Questo tipo di comunicazione mi ha stupito. L’ultimo spot di auto che ricordo di aver visto trasmetteva sensazioni quali: la potenza, la velocità, la sicurezza, l’eleganza, le prestazioni. Ieri no, ieri tutte le auto sono diventate ecologiche. Personalmente ne sono più che felice visto che è un’attitudine, quella di acquistare auto che non inquinano, che appoggio da tempo, ma mi ha portato a fare qualche riflessione.

Il periodo di crisi spinge anche le grandi case automobilistiche, il settore auto motive è sempre stato uno dei maggiori investitori in campo advertising, ha rivedere la propria comunicazione in maniera più sobria, più quotidiana, più misurata. Il tempo delle prestazioni è finito e ora si pensa ai consumi. Quello che un po’ mi insospettisce è, infatti, che tutta questa ecologia sia più usata come sinonimo di risparmio energetico, quindi risparmio anche monetario, GPL e metano sono più economici rispetto alla benzina, invece di vera e propria attenzione all’ambiente.
L’impressione che ho avuto è che il termine ecologico sia utilizzato in maniera poco consona, pensando che l’attenzione all’ambiente sia ancora poca e inefficace per attirare potenziali consumatori.

Oggi do un’occhiata a Technorati e mi accorgo che tra le parole più gettonate dai blogger appare green. Che sia un caso?