mercoledì 29 aprile 2009

lunedì 20 aprile 2009

Casini è sempre Casini

Qualche settimana fa l’avevo notato, mentre ero ferma al semaforo e mi sono sempre ripromessa di scriverlo, ma poi causa la fretta me ne sono dimenticata.

Oggi però dopo un’altra foto inerente all’argomento mi è tornato alla mente e allora, visto che siamo in tema di volatili, oggi prendo due piccioni con una fava.

Partiamo con ordine. Mattina presto, ferma al semaforo. Butto l’occhio verso un cartellone pubblicitario: una colomba stilizzata con la scritta “Smettetela di litigare”. Lì per lì, complice il sonno, non capisco bene. Che sia un manifesto di qualche associazione no profit in vista della Pasqua? O addirittura un cartello pubblicitario del Vaticano? No, mi sembra eccessivo… che sia una trovata commerciale di qualche azienda di dolci? Mah…

Ora sono curiosa e prima che scatti il verde guardo meglio. In un angolino trovo la soluzione: Casini. Lungi da me entrare nel merito politico, quello che mi interessa è la comunicazione.



Sarà che era mattina presto, ma quel Casini vicino alla colomba e allo slogan “Smettetela di litigare” mi ha fatto sorridere per un po’, dal punto di vista puramente comunicativo questo accostamento rasenta l’ossimoro e sinceramente me lo sarei risparmiato.

Di sicuro se il motto è “Male o bene, purché se ne parli” l’iniziativa a raggiunto lo scopo, ma la vera utilità di questa campagna, lo spostamento di preferenze, mi sembra un obiettivo ancora distante.

Poi oggi per caso vado a dare un’occhiata a Spinoza e chi ti ritrovo? Di nuovo il nostro buon Casini e questa volta sono gli utenti della rete a prendersi cura della sua campagna elettorale.




Allora forse non è solo una mia impressione, il buon Casini ha bisogno di una mano dal punto di vista della comunicazione. ;)

venerdì 17 aprile 2009

Troppo furious per i miei gusti

Mi è capitato più volte negli ultimi giorni di ascoltare alla radio il trailer del nuovo Fast & Furious. Solo parti originali.

Al di là del titolo che mi evoca, non so perché, dei modellini più che delle auto vere (sarà per questo? mah!) e che trovo abbastanza banale, sono rimasta affascinata dalle parole del trailer che inizia così, cito a memoria:

Sei anche tu uno di quegli uomini che preferisce le auto alle belle
donne?
Sono uno di quelli che apprezza le belle carrozzerie indipendentemente
dalla marca.


Complimenti agli sceneggiatori.

Dopo il trailer ho spento la radio, avevo paura di poter fare indigestione di battute simili.

martedì 7 aprile 2009

Comunicare con i grafici

Il mio lavoro spesse volte va di pari passo con il lavoro di chi si occupa di grafica, impaginazione e design. Entrambi sono mestieri creativi e proprio a causa di questa loro creatività farli collaborare a volte risulta difficile.

In questi giorni dovevo passare informazioni a chi doveva occuparsi della parte grafica sul messaggio che un dato documento doveva trasmettere.

Non è una novità per me, ma le solite difficoltà si sono ripresentate. Ho sempre dato la colpa di questo intendimento faticoso al modus operandi delle persone con cui mi relazionavo, sempre le stesse e abituate a lavorare in una certa maniera. Questa volta però mi sono relazionata con persone differenti, ma le dinamiche si sono rivelate le stesse di sempre.

Allora mi sono fermata a riflettere. E sono arrivata ad una conclusione plausibile.

Tutte le volte che mi relaziono con un grafico per spiegare le mie necessità tendo ad applicare il mio approccio alle cose. In quanto comunicatrice, soprattutto su carta, trovarmi davanti alla pagina bianca mi crea ansia e perciò tendo, inconsciamente, ad evitare questa situazione alle persone a cui passo il brief. Perciò solitamente, e anche questa volta, comunico con loro non solo a parole, ma anche visivamente, fornendo un modello, uno schizzo di quello di cui ho bisogno con l’intento di rendere la mia spiegazione più efficace all’ottenimento del risultato.
Credo invece che questo sia un grave errore. Così facendo in qualche modo limito l’innata e spregiudicata creatività del mio interlocutore che puntualmente mi offre una copia lievemente rivista di quello che gli ho mostrato.

Insomma, ho capito che il mio modo di agire, rivedendo, ricostruendo e dando nuova vita a quello che già esiste non funziona con i grafici che invece hanno bisogno di inventare per primi per essere più efficaci e brillanti.