giovedì 31 dicembre 2009

Save the words

Da qualche tempo lo Zingarelli ha introdotto nelle sue "Parole del giorno" il simbolo del fiore accanto a quelle parole un po' speciali, non ancora dimenticate, ma sempre meno usate.

Quelle paroline che servirebbero a rinvigorire il nostro italiano che ormai appare un po' sciatto, un po' piatto e senza sorprese. Allora appaiono palandrana, esilarare, balocco, trastullo e via dicendo.

Oggi ho scoperto questo sito inglese in cui si possono adottare le parole che ormai stanno scomparendo dalla lingua di tutti i giorni. Si può scegliere una parola specifica, oppure farsene assegnare una a caso dal sistema.

Io ho adottato

quotientive
adj.


denoting how often

The orizontal line in the quotientive graph showned the number of times Sanjay remembered to change his son's diapers in a given week

Ecco la prova ;)


mercoledì 30 dicembre 2009

Se faccio capisco

Per caso oggi sono incappata in questa massima di Confucio:

"Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco"

La diceva sempre Bruno Munari prima di iniziare i suoi seminari. Mai nessuna frase ha descritto in miglior modo il mio modo di apprendere.

lunedì 28 dicembre 2009

Per quelli del web


Anche quest'anno A List Apart propone il proprio sondaggio sulle professionalità legate al web.

Anche se nell'ultimo anno non sono più esclusivamente una professionista del web non ho saputo resistere alla tentazione di partecipare.

Il titolo recita "Il sondaggio per le persone che creano siti web" nella realtà questa generica descrizione ragruppa di tutto un po': sviluppatori, grafici, scrittori, editor e chi più ne ha più ne metta. Vista questa vaghezza mi ci sono comunque vista dentro.

Io l'ho fatto e dovresti farlo anche tu!

lunedì 14 dicembre 2009

L'italiano di Severgnini

Riemergo ora dopo una pausa troppo lunga. Si lavora troppo, troppo in fretta e non sempre bene.

In un break milanese di 2 giorni sono riuscita a leggere le Lezioni semiserie di Beppe Severgnini; un libricino leggero, scorrevole, divertente ma per nulla superficiale. Con la sua solita ironia Severgnini riesce a presentare i dubbi, gli errori e le certezze dell'italiano nei confronti della propria lingua e dagli errori, si sa, si impara sempre. Ma per essere sicuro di lasciare ai propri lettori qualcosa anche dopo la fine della lettura propone gli esercizi di comprensione per ogni capitolo e allora via ai Sodoquiz e ai Masotest, divertenti sì, ma non sempre facili!

Due cose mi sono rimaste particolarme impresse di questa lettura.

La prima è l'uso del punto e virgola, segno quasi ormai dimenticato nella scrittura, ma nient'affatto sparito nel parlato; è quella pausa lievemente più lunga e pensierosa rispetto alla virgola ma non ancora decisiva quanto il punto. Io confesso che nei miei scritti non lo inserivo da un bel po' - ho rimediato mettendono due in questo post, però. L'altro insegnamento che mi sono portata a casa è lo sdoganamento del "ma" ad inizio frase, una di quelle consuetudini che fanno inorridire i maestri elementari, ma che spesso rende le frasi più incisive, dirette ed efficati.

Consiglio caldamente la lettura a chi abbia voglia di imparare qualcosa in più sulla scrittura, ma anche a chi voglia semplicemente passare qualche ora col sorriso sulle labbra.