Alberoni ieri ci è andato giù duro.
Decisamente troppo duro per essere condivisibile.
Se da un lato si può anche concordare col fatto che gli adolescenti di oggi navigano troppo in internet e sono troppo coinvolti dai fenomeni negativi della rete, soprattutto la viralità dei video su YouTube; dall’altro non si può accettare l’associazione fra le droghe e internet.
L’impressione che ne ho io è che ciclicamente c’è bisogno di trovare un capro espiatorio. I giovani non hanno mai dei valori e delle radici, tranne quando cominciano a crescere.
Le generazioni di adulti di oggi sono quelle che negli anni ’60 e ’70 vivevano al grido di sesso, droga e rock ’n’roll e che oggi si sono magicamente trasformati in insegnanti di morale (si badi bene che non ho nulla in contrario alle grida degli hippy, la frase serve solo a evidenziare un contrasto).
Ma perché i giovani devono sempre essere criticati soltanto perché sperimentano degli strumenti e delle situazioni che ai tempi dei loro genitori non esistevano? Fino a qualche anno fa la grande nemica era la televisione, ora il nemico da combattere è diventato il web. Tra un po’ si dirà addirittura che la TV è più educativa di internet. Ma insomma, dove arriveremo?
E’ normale che i giovani sperimentino, è anche più che normale che sollevino dei gran polveroni, ma da qui a dire che sono i mezzi e gli strumenti che utilizzano a spingerli a fare certe cose… beh, ce ne vuole.
Internet è sicuramente un mezzo di comunicazione veloce e che favorisce la condivisione, delle cose brutte, ma allo stesso modo di quelle belle, di cui solitamente si evita di parlare.
E allora invece di demonizzarlo, questo web, utilizziamolo per dar notizia delle cose positive che ci aiuta a costruire. Parliamo della conoscenza che si riesce a condividere, dell’accesso semplificato alle informazioni, della possibilità di ottimizzare i tempi e di risparmiare sugli spostamenti.
Parliamo di tutto questo e cerchiamo di creare un mondo internet positivo e pieno di esempi da seguire.
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martedì 24 febbraio 2009
giovedì 29 gennaio 2009
Il matrimonio si fa online
L’altro giorno ho fatto una scoperta che ha scaturito in me alcune considerazioni. Le persone con cui ne ho parlato mi dicono che è una pratica che si sta diffondendo sempre più spesso.
Io non ho molta esperienza in matrimoni e per me è stata una divertente sorpresa.
Il wedsite. Un sito internet per il proprio matrimonio in cui inserire informazioni di carattere personale, come è iniziata la propria storia d’amore, le foto dei due promessi sposi, e informazioni di carattere puramente organizzativo, location dell’evento e indicazioni per raggiungerlo, lista nozze.
Se da un lato l’ho trovato un po’ azzardato, raccontare le proprie emozioni in fatto di vita di coppia sul web non mi trova molto d’accordo, dall’altro mi ha fatto riflettere.
Informare attraverso un sito web molte persone, anche distanti fra loro, e dar loro tutte le indicazioni per partecipare al proprio giorno più bello mi è sembrato un modo per ottimizzare costi e tempi. Ma soprattutto mi è sembrato un’innovazione stimolata dal web che radicalmente modifica le relazioni interpersonali. Un segnale di come internet influisce sulla nostra vita quotidiana.
Il rito tradizionale per eccellenza, il matrimonio, si reinventa e diventa interattivo e sociale. Gli amici possono lasciare commenti sul sito, gli sposi possono di volta in volta modificare dettagli e tenere aggiornati gli invitati.
La consuetudine di consegnare l’invito a mano o via posta a parenti e amici viene preceduta da un annuncio interattivo, magari attraverso i social network.
Che il prossimo passo siano le partecipazioni spedite via mail e le bomboniere elettroniche?
Io non ho molta esperienza in matrimoni e per me è stata una divertente sorpresa.
Il wedsite. Un sito internet per il proprio matrimonio in cui inserire informazioni di carattere personale, come è iniziata la propria storia d’amore, le foto dei due promessi sposi, e informazioni di carattere puramente organizzativo, location dell’evento e indicazioni per raggiungerlo, lista nozze.
Se da un lato l’ho trovato un po’ azzardato, raccontare le proprie emozioni in fatto di vita di coppia sul web non mi trova molto d’accordo, dall’altro mi ha fatto riflettere.
Informare attraverso un sito web molte persone, anche distanti fra loro, e dar loro tutte le indicazioni per partecipare al proprio giorno più bello mi è sembrato un modo per ottimizzare costi e tempi. Ma soprattutto mi è sembrato un’innovazione stimolata dal web che radicalmente modifica le relazioni interpersonali. Un segnale di come internet influisce sulla nostra vita quotidiana.
Il rito tradizionale per eccellenza, il matrimonio, si reinventa e diventa interattivo e sociale. Gli amici possono lasciare commenti sul sito, gli sposi possono di volta in volta modificare dettagli e tenere aggiornati gli invitati.
La consuetudine di consegnare l’invito a mano o via posta a parenti e amici viene preceduta da un annuncio interattivo, magari attraverso i social network.
Che il prossimo passo siano le partecipazioni spedite via mail e le bomboniere elettroniche?
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