venerdì 27 febbraio 2009

Il nome delle città lo decide Google

Se qualcuno ha ancora dei dubbi sull’importanza dei motori di ricerca è il caso che faccia una vacanza a Eu.

La cittadina francese, che vive innanzitutto grazie al turismo, ha deciso di cambiare il proprio nome a causa della scarsa reperibilità sui motori di ricerca.

Digitando Eu su Google, infatti, si ottengono risultati che hanno a che fare principalmente con l’Unione Europea o indirizzi di siti che hanno come estensione .eu – tranne un risultato che segnala l’articolo di Corriere.it in cui si parla appunto del caso di Eu.

Chi l’avrebbe mai detto che internet potesse influire a tal punto sulla nostra vita da indurre una città a cambiare il proprio nome?
Per la cittadina francese è importante comunicare nel modo giusto e farsi trovare dagli utenti, in questo caso anche il nome risulta parte integrante della strategia di comunicazione sul web.

giovedì 26 febbraio 2009

Basta una parola

Si sa che anche una virgola può stravolgere il senso di una frase, figuriamoci una parola.

Ma quando quella parola è grazie, per favore o prego, beh, la differenza coinvolge non solo il senso della frase, ma anche il suo tono.

Ricordo che una delle frasi che più mi veniva ripetuta in una delle mie prime esperienze all’estero era “Remember please” a sottolineare come una piccola parola potesse rendere le mie richieste più gentili e di conseguenza più facilmente soddisfatte.
Questo remember please dovrebbe essere stampato nella mente di qualsiasi persona a ricordare come una piccola parola può modificare il modo di approcciarsi agli altri e negli altri la disposizione a recepire le nostre richieste.

Nella vita privata come in quella professionale le parole andrebbero scelte con cura, se pensare agli altri e al modo in cui essere il più gentili possibili non risulta una pratica corrente, allora proviamo a vederla in chiave opportunistica. Pensiamo che usando alcuni piccoli accorgimenti le persone con cui interagiamo posso diventare più collaborative, più disposte a condividere con noi le informazioni e più motivate nello svolgere compiti che abbiamo chiesto loro.

Provare per credere.

mercoledì 25 febbraio 2009

Non poteva mancare

Etimologia delle parole

Per fortuna che esiste la Treccani!

Dopo il test sugli accenti ecco il nuovo test sull’etimologia delle parole. La storia delle parole, della loro origine è qualcosa che mi ha sempre affascinato molto: la loro derivazione, i mutamenti di significato, le assonanze e le similitudini che conducono una parola a diventare quella che utilizziamo tutti i giorni.

Oltre alla curiosità la Treccani regala anche tanta simpatia nelle opzioni da scegliere, corredata da professionalità nella spiegazione delle risposte. Testi da leggere solo per piacere anche se non si ha voglia di fare il questionario.

martedì 24 febbraio 2009

Internet secondo Alberoni

Alberoni ieri ci è andato giù duro.

Decisamente troppo duro per essere condivisibile.
Se da un lato si può anche concordare col fatto che gli adolescenti di oggi navigano troppo in internet e sono troppo coinvolti dai fenomeni negativi della rete, soprattutto la viralità dei video su YouTube; dall’altro non si può accettare l’associazione fra le droghe e internet.

L’impressione che ne ho io è che ciclicamente c’è bisogno di trovare un capro espiatorio. I giovani non hanno mai dei valori e delle radici, tranne quando cominciano a crescere.
Le generazioni di adulti di oggi sono quelle che negli anni ’60 e ’70 vivevano al grido di sesso, droga e rock ’n’roll e che oggi si sono magicamente trasformati in insegnanti di morale (si badi bene che non ho nulla in contrario alle grida degli hippy, la frase serve solo a evidenziare un contrasto).

Ma perché i giovani devono sempre essere criticati soltanto perché sperimentano degli strumenti e delle situazioni che ai tempi dei loro genitori non esistevano? Fino a qualche anno fa la grande nemica era la televisione, ora il nemico da combattere è diventato il web. Tra un po’ si dirà addirittura che la TV è più educativa di internet. Ma insomma, dove arriveremo?

E’ normale che i giovani sperimentino, è anche più che normale che sollevino dei gran polveroni, ma da qui a dire che sono i mezzi e gli strumenti che utilizzano a spingerli a fare certe cose… beh, ce ne vuole.

Internet è sicuramente un mezzo di comunicazione veloce e che favorisce la condivisione, delle cose brutte, ma allo stesso modo di quelle belle, di cui solitamente si evita di parlare.
E allora invece di demonizzarlo, questo web, utilizziamolo per dar notizia delle cose positive che ci aiuta a costruire. Parliamo della conoscenza che si riesce a condividere, dell’accesso semplificato alle informazioni, della possibilità di ottimizzare i tempi e di risparmiare sugli spostamenti.
Parliamo di tutto questo e cerchiamo di creare un mondo internet positivo e pieno di esempi da seguire.

Common Craft all'Italiana

E' nato notinwords.com, un progetto tutto italiano di video che raccontano delle storie senza parole.

Per certi versi l'idea è simile al già presente e conosciuto commoncraft.com, la differenza, oltre all'italianità, il fatto che not in words non ammette il parlato nei propri video e comunica solamente attraverso le immagini.

La grafica è curata ed accattivante, gli argomenti dei video i più disparati, dalla gravidanza al web 2.0 passando per Lost! Anche in questo differente da Common Craft che invece si focalizza sui temi della tecnologia e del web.

Altro punto di distacco il fatto che i video di not in words non hanno lo scopo di essere delle guide, ma dei video di intrattenimento, fine specificato chiaramente da un cartello all'inizio di ogni video.

E allora diamo il benvenuto a questo esperimento tutto italiano di Paola Pozzessere.

lunedì 23 febbraio 2009

Il blog degli editori

Marsilio Editori ha aperto un blog.
Per chi ama la lettura, come me, è davvero un'ottima notizia: informazioni su nuove uscite, consigli sulle letture, eventi in programma.

Dal punto di vista comunicativo è uno di quegli esperimenti che partono sottotono, con troppa modestia e poco rischio. L'impressione è che ci sia stata l'intuizione, ma che ora si abbia quasi paura ad osare un pochino.

Non abbiate paura di essere autocelebrativi, raccontate chi siete, un lettore si sentirà più stimolato a seguire i vostri consigli. Inserite una bella nuvola con i tag che tornano sempre utili nel catalogare e cercare le informazioni.

E poi scrivete, scrivete, scrivete e le conversazioni non tarderanno a diventare animate!

L’emozione della carta

La carta emoziona sempre. Molto più del digitale.
Ma questo è decisamente il massimo.
Complimenti.