lunedì 8 febbraio 2010

Il gatto miagola perché vuole il latte

Mi ha stupito e letteralmente lasciato senza parole quello che ho appena letto nell'articolo di Repubblica che presenta il libro-intervista di Tullio De Mauro scritto da Stefano Bartezzaghi.

Il 5% degli italiani non è in grado di capire la frase "Il gatto miagola perché vuole il latte". Il panorama che ci offre De Mauro e che emerge dall'intervista con Erbani non è affatto consolante, anche se di eccellenze italiane ce ne sono.

Ma quello che mi fa riflettere è il perché. Cosa ha portato a questa situazione? Cosa ci sta facendo retrocedere invece di continuare nella strada dell'educazione e della cultura?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Non stiamo affatto retrocedendo. L'italia e gli italiani sono da sempre così. Solo che ora, grazie ad un'attenta regia, televisiva e politica, senza distinzione veruna di partito o di ideologia, è stato sdoganato il "cretino". Oggi egli non dev'essere più imbarazzato dalla propria essenza, ma, invece, può sbandierare la propria dabbenaggine ed esserne fiero. Male che gli vada finirà in televisione, continuando così la perversa spirale dell'omologazione del "cretino". W i Cretini, W l'Itaglia!

Wally Montagner ha detto...

La tua visione mi pare condivisibile. Mi suscita un'altra riflessione: come negli anni '50 la TV abbia aiutato l'alfabetizzazione mentre ai giorni nostri diventa un deterrente. E' curioso, no?

umiliatoeoffeso ha detto...

io ho proposto il quesito del gatto a dei miei parenti e alcuni di loro mi hanno candidamente chiesto cosa fosse un gatto o cosa fosse un latte, solo il 19% dei miei parenti sa cosa sia un miagolio. sono un po' preoccupato, se discendo da tale stirpe non è che poi anche io sono un emerito schifido e bavoso cretino o cretinoso?