mercoledì 27 gennaio 2010

Buon compleanno memoria

Oggi è il compleanno di Comunicare con cura. E oggi è anche il giorno della memoria.
Me ne sono accorta questa mattina e ho cominciato a rifletterci su. Non vorrei dare troppo spazio alla futilità del compleanno a discapito dell'importanza e del bisogno di riflettere su avvenimenti terribili e malefici come l'olocausto.

Per questo ho deciso di iniziare riflettendo sulle parole:

olocausto [o-lo-càu-sto] s.m.
1 Antico sacrificio religioso, nel quale la vittima animale veniva bruciata sull'altare
2 estens. Sacrificio totale, completo: offrirsi in o.; per antonomasia, lo sterminio degli ebrei compiuto dal nazismo: le vittime dell'o.
• sec. XIV

Il termine olocausto (dal greco holos "completo" e kaustos "rogo") è stato introdotto alla fine del XX secolo per riferirsi al genocidio compiuto dalla Germania nazista di tutte quelle persone ed etnie ritenute "indesiderabili" (omosessuali, ebrei, oppositori politici, zingari, testimoni di geova, pentecostali, ecc.), in particolare si stima che sei milioni di ebrei siano stati sterminati.


Shoah (in lingua ebraica השואה )
Significa “desolazione, catastrofe, disastro”. Questo termine venne adottato per la prima volta, nel 1938, dalla comunità ebraica in Palestina, in riferimento alla Notte dei cristalli (9-10 novembre 1938). Da allora definisce nella sua interezza il genocidio della popolazione ebraica d’Europa. Ciò spiega come la parola Shoah non sarebbe sinonimo di Olocausto, in quanto la seconda si riferisce allo sterminio compiuto dai tedeschi nei confronti di ebrei, omosessuali, comunisti, Rom, testimoni di Geova, dissidenti tedeschi e pentecostali, mentre la prima definisce solamente il genocidio degli ebrei.

Il termine Shoah, tratto dal titolo del documentario di 9 ore realizzato dal regista ebreo Claude Lanzmann nel 1985 narrante le vicende storiche della seconda guerra mondiale, è stato adottato solo recentemente per descrivere la tragedia ebraica di quel tragico periodo storico e allo scopo di sottolinearne la unicità rispetto ai molti altri casi di genocidio a cui purtroppo la storia umana tristemente ci ha abituato.


genocidio [ge-no-cì-dio] s.m. (pl. -di)
Metodico sterminio di un intero gruppo etnico o religioso
• a. 1950


E poi ho cominciato a riflettere sulle ricorrenze, sul loro senso e sulla loro importanza. Ricordare qualcosa è un'azione che permette di imparare da una situazione già avvenuta. Con gli anni e con i compleanni si impara a riflettere sulla nostra vita, sulle nostre azioni, sulle nostre scelte. Con le ricorrenze si trasmette conoscenza e si stimolano le riflessioni.

E allora buon compleanno Comunicare con cura e buon giorno della memoria.

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